Paritarie, altri 500 milioni. Toccafondi: è scuola a tutti gli effetti, chi dice no è fuori realtà
“Soprattutto è bene ricordare che il Sistema delle scuole paritarie è scuola a tutti gli effetti e rappresenta la seconda gamba del Sistema Istruzione, ponendosi come obiettivo prioritario proprio l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”.
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Paritarie, altri 500 milioni. Toccafondi: è scuola a tutti gli effetti, chi dice no è fuori realtà
Il rappresentante di Governo ha spiegato che sono stati “trasferite agli Uffici scolastici regionali le risorse” e quindi “in questi giorni al via i versamenti alle scuole”.
“Con oggi partono i contributi alle singole scuole per 494.221.795 euro – ha detto ancora- che rappresentano i fondi destinati alle scuole paritarie ai quali vanno ad aggiungersi i 23,4 milioni per gli alunni con disabilità e i 50 milioni per le scuole materne. Mai nessuno Governo aveva destinato tanta attenzione alla parità scolastica, così come mai nessuno ha mai fatto come noi controlli serrati al sistema delle paritarie tanto da proporre 47 chiusure di riconoscimento della parità scolastica ad altrettante scuole”.
Sono “fondamentali controlli e riconoscimento dei contributi, ma chi si ostina ideologicamente a negare la parità scolastica è fuori dalla realtà e dalla storia“, ha tenuto a dire Toccafondi.
A nome del Governo, Toccafondi ha aggiunto: “Crediamo nel sistema di istruzione nazionale che è formato da scuole statali e scuole non statali paritarie. In quasi tutto il mondo questo sistema riceve contributi statali e in molti stati la copertura del costo è totale, solo nel nostro paese ancora si dibatte ideologicamente su questo tema”.
E ancora: “La validazione dei decreti di riparto, in tempi brevi, ci ha permesso di procedere all’erogazione dei fondi in anticipo rispetto agli anni precedenti. Finalmente il risultato di una dotazione certa e in tempi ragionevoli che permetterà anche alle scuole paritarie l’avvio dell’anno scolastico futuro”.
“Il lungo percorso caratterizzato da contrasti e tagli e che ha acceso diatribe – ha proseguito – trova finalmente sbocchi concreti, riconoscendo il valore pubblico dell’educazione non statale e allo stesso tempo dando equa interpretazione alla norma per assicurare un servizio che le scuole paritarie svolgono nel rispetto dei requisiti di legge. Non dimentichiamo, quello delle scuole paritarie è un servizio che passa dal riconoscimento della libertà di scelta per le famiglie e che la spesa fatta per l’istruzione dei figli ha un valore pubblico”.
“Soprattutto è bene ricordare che il Sistema delle scuole paritarie è scuola a tutti gli effetti e rappresenta la seconda gamba del Sistema Istruzione, ponendosi come obiettivo prioritario proprio l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”.
“Abbiamo combattuto e continueremo a combattere quelle scuole che chiamiamo ‘diplomifici’ tese a rilasciare diplomi senza corrispondere ai requisiti della legge. Con questa dotazione finanziaria, oggi, finalmente la seconda gamba del sistema può funzionare a pieno regime”, ha concluso Toccafondi.
http://www.tecnicadellascuola.it/item/31591-paritarie-altri-500-milioni-toccafondi-e-scuola-a-tutti-gli-effetti-chi-dice-no-e-fuori-realta.html
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Autonomia, parità e libertà, i pilastri di una scuola nuova e moderna
Mons. Mariano Crociata, già vescovo di Noto ed ora vescovo di Latina, presidente della Commissione episcopale per l’Educazione cattolica ha recentemente illustrato il documento del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica, intitolato: “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa” dichiarando che “ è frutto del lavoro comune compiuto dalle varie sigle e realtà che lo compongono e che rappresentano mondi in parte diversi per età, modalità di gestione e destinatari. La convergenza di tanti soggetti merita un’adeguata considerazione.”
Primario obiettivo è quello di sensibilizzare il mondo politico e amministrativo, a cui appartengono le maggiori responsabilità per colmare i vuoti legislativi esistenti.
Sono trascorsi 17 anni dalla legge 62/2000, firmata Berlinguer, che definì il nostro sistema nazionale di istruzione costituito da scuole statali e paritarie, eppure la piena parità scolastica non è ancora stata raggiunta, né viene garantita la libertà di scelta educativa.
In tutti i Paesi europei, tranne l’Italia e la Grecia, è assicurato alla scuola non statale un sostegno economico pubblico. Dei nove milioni di alunni del sistema educativo d’istruzione e formazione nazionale, 7.800.000 sono accolti nelle scuole statali, quasi un milione nelle paritarie, circa 150mila nei centri di formazione professionale accreditati.
La “crisi” e la dolorosa agonia della scuola cattolica che ha prodotto la chiusura di tante istituzioni storiche e gloriose sono indicative della mutata cultura nei confronti delle scelte educative e della sempre maggiore dilagante emergenza nel mondo dell’educazione.
Il documento intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica nel suo complesso, affinché vengano superati i punti di vista ideologici o superficiali su quella che è una grande realtà educativa del nostro Paese, che travalica i confini della comunità ecclesiale.
Permane, infatti, un diffuso pregiudizio secondo cui la scuola paritaria, spesso confusa con la scuola privata, rappresenterebbe una minaccia per la scuola statale, mentre il suo servizio ha carattere “pubblico” e la rende parte integrante di un sistema scolastico plurale per offerta educativa a cui si accede per libera scelta, come dovrebbe essere una scuola moderna e com’è esperienza consolidata in tutti i Paesi più avanzati.
Pesa pure l’equivoco su costi e benefici che impedisce di riconoscere i vantaggi economici che un sistema plurale arreca alla collettività.
La tanto dibattuta questione del “buono scuola”e la definizione del costo standard per allievo, cioè l’individuazione del costo ottimale per l’istruzione di ogni alunno, ritornano ancora una volta ribadite, anche come appello alla giustizia e all’equità, constatando i gravosi costi della libertà di scelta, con doppi pagamenti allo Stato e alla scuola libera.
Il documento avanza proposte concrete che possono facilmente trasformarsi in iniziative legislative e in forme di riorganizzazione del sistema scolastico.
Il testo, afferma Mons. Crociata, “non parla mai della sola scuola cattolica, ma della scuola paritaria nella sua interezza: è un approccio laico, appunto come è pubblico, ossia aperto a tutti, il servizio che tali scuole svolgono. A beneficiare della loro presenza è tutto il sistema scolastico e l’intera società italiana. I diritti di cui si parla appartengono a tutti: se nel nostro Paese crescerà la libertà di scelta educativa, oggi di fatto mortificata, sarà una vittoria di tutti. Possiamo solo avere fiducia che i passi avanti fatti negli ultimi anni, anche a livello politico, proseguano con coraggio ed efficacia crescenti.”.
“Il vento sta cambiando”, afferma, da parte sua, suor Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae Lombardia e uno dei protagonisti nella promozione e nella stesura del documento.
Autonomia, parità e libertà di scelta vengono indicati come pilastri per un sistema educativo che si possa dire capace di portare ai migliori risultati gli studenti, come dimostrano numerose indagini internazionali.
Per la prima volta nella storia, il mondo della scuola si presenta unito e capace di porre al centro lo studente, guardando nella sua interezza il comparto Scuola.
E’ un documento unitario, perché pone al centro il diritto di apprendere dello studente e la responsabilità della famiglia libera nella scelta educativa; propone soluzioni capaci di guardare oltre e definire anche a vantaggio dell’economia nazionale il costo standard di sostenibilità, unica strada per dare un futuro a tutta la scuola italiana in cammino verso l’autonomia e nell’impegno coerente di essere un’istituzione capace di offrire servizi di qualità.
I genitori si attivino nel rivendicare il loro diritto alla libertà di scelta, e all’esercizio del pluralismo educativo, sancito della Costituzione.
Le associazioni professionali e le istituzioni, sappiano fare scelte oneste a tutela di tutti gli studenti superando ogni discriminazione nel loro diritto di apprendere.
E’ stata positiva la pronuncia del Giudice del lavoro di Palermo che, con sentenza n. 2124/2017, pubblicata il 5 luglio, ha condannato il MIUR ad attribuire alla parte ricorrente, punteggio derivante dal servizio pre-ruolo prestato presso le scuole paritarie, impegnando il Ministero dell’Istruzione a computare alla medesima stregua il servizio prestato presso le scuole statali e le scuole paritarie, anche ai fini della ricostruzione della carriera e della posizione stipendiale maturata.
Il documento della CEI, oltre a sensibilizzare sull’emergenza scuola i Vescovi e il Clero, suggerisce la stipula di convenzioni economiche tra scuole paritarie e Stato, il rafforzamento della detraibilità dalle imposte delle spese scolastiche, una disciplina a livello nazionale delle misure di diritto allo studio, la piena copertura del costo del personale docente di sostegno per gli alunni disabili come avviene nella scuola statale, agevolazioni fiscali per gli enti gestori di scuola paritaria, parità di accesso tra statali e paritarie alle misure promozionali per l’istruzione, formazione iniziale per i docenti.
di Giuseppe Adernò
http://www.tecnicadellascuola.it/item/31328-autonomia-parita-e-liberta-i-pilastri-di-una-scuola-nuova-e-moderna.html
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