Da precari a presidi
Da precari a presidi Mentre per il concorso della prossima settimana ancora molte commissioni sono da formare…
Flavia Amabile La Stampa, 4.10.2011
Da precari a presidi. Ma anche da prof di educazione fisica o di musica a presidi, al contrario di quello che il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha in mente come curriculum per i futuri dirigenti scolastici. Manca poco più di una settimana al concorso per presidi ma ancora molta strada c’è da fare. Nonostante il bando risalga a tre mesi fa le commissioni non sono complete. Mancano all’appello Uffici Scolastici Regionali importanti.
L’ultima novità è poi giunta ieri e rischia di provocare ancora più confusione in un concorso che è già un’odissea. Al concorso per presidi potranno partecipare anche i docenti precari. I giudici del Tar del Lazio hanno accolto due ricorsi dell’associazione Anief e dunque 400 ricorrenti saranno ammessi con riserva alle prove pre-selettive del 12 ottobre. Si tratta di docenti di ruolo con cinque anni di servizio tra ruolo e pre-ruolo e di docenti precari con cinque o più anni di servizio alle spalle nella scuola pubblica. Accolti anche i ricorsi che chiedevano la possibilità di partecipare alla prova anche per chi ha diploma Isef, del magistero in Scienze Religiose o il diploma di Conservatorio.
I giudici amministrativi hanno tenuto conto di una sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito il principio secondo cui nei concorsi pubblici il servizio prestato a tempo determinato doveva essere valutato come quello prestato a tempo indeterminato.
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